Iniziano i lavori di ammodernamento sulla strada statale 12 dell’Abetone e del Brennero, direttrice Verona Trento. Due rotatorie prenderanno il posto dei semafori posti uno all’incrocio della statale, a Domegliara, con la strada provinciale 4 della Valpolicella e l’altro all’intersezione in località Passaggio Napoleone, tra i comuni di Sant’Ambrogio e Dolcè, snodo fondamentale verso Rivoli e Affi, il casello autostradale del Brennero, il lago di Garda e il Monte Baldo. I rondò sono attesi da almeno 15 anni. Se ne parla, a Sant’Ambrogio, dal 2003.Si tratta infatti di uno dei punti stradali più congestionati del Veronese per transito di auto e camion, con una stima di 26mila veicoli al giorno (studio del 2010). Al Passaggio Napoleone, nella direzione Verona Trento, sarà costruito un sottopasso che richiederà scavi fino a 12 metri. Sarà dotato di un sistema di pompe e pozzi perdenti per non incorrere nel problema allagamenti. Dunque il traffico futuro scorrerà per un tratto sotto l’asse stradale per chi si sposta sulla direttrice nord-sud, anche se tale opera non ha mancato di destare perplessità sull’effettiva utilità e un coro di proteste tra proprietari e gestori delle attività affacciate sul grande incrocio del Passaggio. La strada rimarrà in superficie per quanti arrivano da Valpolicella e Verona e sono diretti verso Affi o il lago passando per il ponte sull’Adige a Sega di Cavaion. Queste sono le direzioni più in cui nascono più code.
Il cantiere è guidato dall’Anas, in accordo con la Provincia e con il coinvolgimento di tutti gli enti locali o altri interessati dall’opera, dai gestori dei sottoservizi alle attività commerciali e industriali confinanti. La consegna lavori è stata fatta ieri in municipio, a Sant’Ambrogio, alla presenza del sindaco Roberto Zorzi e del suo vice Renzo Ambrosi, del vice sindaco di Dolcè Adelino Melchiori, del direttore lavori per conto dell’Anas, ingegnere Salvatore Venuto, del coordinatore per la sicurezza, ingegnere Ines Moratello, e di un nutrito staff di tecnici. L’investimento è di oltre sei milioni di euro. L’Anas ha aggiudicato a marzo il bando di gara, vinto dal raggruppamento temporaneo di imprese Italbeton – Geotrentina. Le opere dovranno essere completate in 540 giorni, a stralci, e consegnate entro il 21 febbraio 2017. Sono stati concessi 80 giorni di bonus, cioè d’interruzione lavori, per avverse condizioni meteo.
Si parte dall’incrocio di Domegliara, attorno al quale si trovano farmacia, ambulatori, attività di ristorazione e altri servizi. Per costruire questo rondò sono stati preventivati sei mesi. In settembre i lavori saranno soft, però, «Per non creare troppi disagi alla circolazione e alle imprese del marmo in prossimità della fiera di settore prevista a Verona a fine mese», sottolinea il sindaco. S’inizia a giocare duro da ottobre. Anche perché in questo punto, spiegano i tecnici, tra la moltitudine di sottoservizi ci sono pure le condutture dell’acqua del Consorzio di bonifica, a cui si può chiedere di chiudere i rubinetti soltanto durante il periodo invernale.
Il Comune di Sant’Ambrogio ha studiato, con Dolcè, Provincia e Anas, come e dove deviare il traffico durante i due anni di cantiere. Il percorso alternativo sarà circolare, mediante sensi unici in vie interne nelle frazioni di Ponton e Domegliara, al limitare con Volargne di Dolcè e Pescantina. «Cercheremo di ridurre al massimo i disagi di residenti e automobilisti, come di chi lavora a ridosso dei due incroci, ma è chiaro che non potremo eliminarli e che bisognerà avere pazienza», continua Zorzi. «Attendiamo quest’opera da decenni, finalmente partono i lavori e al termine il traffico sarà più fluido, migliorando viabilità e vivibilità di tutta la zona».
Bombe, linea dell’alta tensione, interferenze con il traffico. Ecco alcune criticità valutate dal direttore lavori Venuto e dal supervisore per la sicurezza Moratello. «Saranno eseguite verifiche per la bonifica bellica», dichiara Venuto. La Valdadige, anche in questo punto da Domegliara e Dolcè, ha subito numerosi bombardamenti aerei durante la seconda guerra mondiale. Non è da escludere che qualche ordigno si possa ancora trovare, scavando. «Speriamo di no, altrimenti qualche intoppo potrà esserci», avverte il direttore lavori. Operai e tecnici dovranno utilizzare scavatrici e altri macchinari potenti, ma al tempo stesso di ridotte dimensioni. Questo per evitare il rischio folgorazione, spiega Moratello, dovuto a contatti con i cavi dell’alta tensione in linea d’aria o con la media tensione a terra. Per gli attraversamenti delle rotatorie, ci saranno quelli dedicati a bici e pedoni. «Saranno dotate di passaggi ciclopedonali», conclude il direttore lavori. Il comune di Dolcè ha appena ottenuto un finanziamento regionale di 850mila euro per sette chilometri di pista ciclabile, da completare fino a Domegliara. E non ha alcuna intenzione di lasciare pedoni e ciclisti in braghe di tela, senza attraversamenti in sicurezza, una volta arrivati a destinazione.
Articolo tratto da L’Arena.